NewTriPome: la nuova ricerca Enea per estrarre sostanze benefiche dagli scarti del melograno 

30/01/2023


Le spiccate proprietà antimicrobiche, antinfiammatorie e antitumorali del melograno sono conosciute, ma non sono adeguatamente impiegati i suoi scarti, come foglie, radici e residui di lavorazione, da cui si possono ricavare molecole benefiche come dal frutto. Il nuovo progetto di ricerca chiamato NewTriPome sta impegnando Enea nella definizione della formulazione specifica di prodotti nutraceutici e integratori alimentari che potranno agire su stress ossidativo e infiammazioni, proprio a partire dagli scarti di melograno. Lo studio vedrà la collaborazione di professionalità e piattaforme tecnologiche di quattro laboratori del Centro Ricerche Casaccia (Roma) impegnati sui temi della salute e delle biotecnologie nel settore agroalimentare.

“Il melograno è un superfood per le sue proprietà antimicrobiche, antinfiammatorie e antitumorali, dimostrate in estratti ottenuti direttamente dal frutto. Ora, la novità che vogliamo introdurre con NewTriPome è quella di ricavare biomolecole attive per la protezione della salute umana anche dagli scarti della coltivazione o della lavorazione del frutto per produrre alimenti e succhi – ha spiegato Gianfranco Diretto, responsabile del Laboratorio Enea di Biotecnologie –. Inoltre la valorizzazione dei sottoprodotti provenienti da attività agricole e agroindustriali avrebbe significative ricadute anche in termini di economia circolare, anche in considerazione del trend in crescita sia nella coltivazione del melograno che nel consumo del suo frutto”.
“I quattro laboratori dell’Enea lavoreranno insieme per identificare le biomolecole attive presenti negli scarti della pianta e del frutto e, successivamente, per studiare la loro attività antinfiammatoria, antiossidante e antimicrobica in modelli sperimentali umani di epitelio intestinale, tessuto epatico e componente macrofagica, ossia quelle cellule immunitarie che nel nostro corpo svolgono il ruolo di spazzini”, ha aggiunto Barbara Benassi, responsabile del Laboratorio Enea di Salute e ambiente

Per condurre le analisi di dinamica molecolare il team di ricerca di NewTriPome si avvarrà del supercomputer CRESCO6.
Il nuovo progetto si inserisce nel solco di una lunga tradizione di studi sulle proprietà bioattive e sulle potenzialità nutraceutiche di matrici vegetali, come la nocciola, lo zafferano, il pomodoro, lo zenzero selvatico, ma anche di scarto come le pale del fico d’India e quelle provenienti dai fiori della Melissa officinalis.
 

Tag:  economia circolare del settore alimentareENEANewTriPomescarti del melograno

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