Stiamo divorando il pianeta. Oggi, 29 luglio, è l’Overshoot Day della Terra. Significa che oggi l’umanità ha consumato tutte le risorse che la terra può rigenerare in un anno. Significa che a partire da domani (30 luglio) cominceremo a consumare le risorse sottraendole al futuro. E lo scenario è più che preoccupante. L’anno scorso l’Overshoot Day cadeva il 1 agosto. Tanto per capire la portata del problema, l’ultima volta che l’Overshoot Day cadeva il 31 dicembre (il punto equilibrio) correva l’anno 1971. In altre parole, oggi l’umanità (7, 69 miliardi di persone) ha bisogno di 1,75 pianeti per soddisfare le proprie esigenze. E non sembra intenzionata a fare delle rinunce. Tra le economie più importanti gli Stati Uniti sono il paese più vorace. Il 15 marzo gli americani hanno esaurito la loro disponibilità annuale di risorse. E se tutto il pianeta fosse allineato all’idrovora statunitense per soddisfare le esigenze della popolazione mondiale di pianeti ne consumeremmo 5. Il 26 aprile cade l’Overshoot Day della Russia, il 14 maggio quello dell’Unione Europea e il 14 giugno quello della Cina. Il mese di maggio è quello in cui le principali economie europee raggiungono il limite: la Germania il 3 maggio, la Francia il 15 maggio, il Regno Unito il 17 maggio e la Spagna il 28 maggio. Sovrappopolazione, scarsità e gestione inefficiente delle risorse sono le principali cause del disastro annunciato. L’estrazione di materie prime sta crescendo a ritmi vertiginosi. Nel 1900 l’uomo estraeva 6 miliardi tonnellate/anno. Nel 2010 erano diventate 70 miliardi. Le proiezioni calcolano che le tonnellate/anno saranno 180 miliardi nel 2050. Sempre nel 2050 produrremo 2, 2 miliardi tonnellate/anno di rifiuti contro l’1, 3 miliardi tonnellate/anno del 2012. Le soluzioni? Smettere di crescere? Significherebbe “spegnere” l’uomo, castrare la sua tensione al miglioramento. Tornare a 1, 5 miliardi di popolazione mondiale, ai livelli di fine 1800? Proposta improponibile: vorrebbe dire compiere una strage di 6 miliardi di persone. Quintuplicare la produttività delle risorse è la strada più ragionevole ed efficace. È la strada dell’economia circolare. Si badi bene, l’economia circolare non è una scelta è l’unica opzione. Riusciremo a gestire questa crisi? È dovere di tutte le persone responsabili provarci. Tuttavia sono pessimista. Un paese che ha delegittimato Greta per aver portato la voce dei giovani sui cambiamenti climatici alle soglie dei parlamenti europei è ancora immaturo.