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Parola di Ellen. Di cosa parliamo, quando parliamo di economia circolare
Parola di Ellen. Di cosa parliamo, quando parliamo di economia circolare
18/06/2019
di Ilaria Mazzini
Gli obiettivi, i benefici e la vera natura di quella che è un’autentica rivoluzione economica, volta a trasformare un intero sistema produttivo e le mentalità di tutti i soggetti che vi partecipano, si possono rintracciare nelle chiare e semplici frasi di Ellen MacArthur.
Presidentessa della fondazione che porta il suo nome, questa energica skipper inglese ha individuato l’unica via di salvezza per il nostro pianeta nel passaggio da un modello economico lineare, orientato verso uno sviluppo e un consumo di materie prime ormai insostenibili per l’ambiente, ad un paradigma economico circolare, che non spreca, riduce i rifiuti e riutilizza gli scarti per nuove produzioni.
Come diceva Nietzsche, “Tutti i più grandi pensieri sono concepiti mentre si cammina”. E così è successo ad Ellen MacArthur durante la sua seconda circumnavigazione del globo in solitaria.
La
Ellen MacArthur Foundation
diventa quindi la concretizzazione di questa idea. Dichiarando di voler “sostenere le persone creative e le istituzioni impegnate a costruire un mondo più giusto, verde, e pacifico”, supporta varie organizzazioni no-profit in circa 50 paesi e finanzia, con oltre 220 milioni di dollari l’anno, progetti di economia circolare, laboratori didattici (con il progetto Re-Design) e borse di studio nel campo dell’arte, dei media digitali, dell’apprendimento e in favore della giustizia minorile.
“Un’economia progettata per autorigenerarsi” è diventato il nuovo paradigma che ridefinisce il rapporto tra materia, produzione e consumo. Per questo abbiamo riletto alcune frasi di Ellen che sono alla base di una nuova visione sostenibile e circolare dell’economia.
NEL MONDO LE RISORSE SONO FINITE.
“Quando navighi in giro per il mondo in barca prendi con te tutto il necessario, visto che devi restare in mare per tre mesi, prendi tutto prima di partire perché non puoi fermarti, non puoi comprare altro cibo o carburante. Per cui devi gestire tutto ciò che hai fino all’ultima goccia di diesel e all’ultimo pacco di cibo. È allora che ti rendi davvero conto di quanto sono limitate le risorse. Sono scesa dalla barca al traguardo e mi sono resa conto che la nostra economia globale non è tanto diversa”.
LA CIRCOLARITÀ È UN FLUSSO CONTINUO.
“Nell’economia circolare, fin dall’inizio si pensa a scindere: si concepisce un qualcosa affinché questo possa essere ricostruito, perché faccia parte di un flusso”.
IL RIUSO VA PROGRAMMATO PRIMA DELL’USO.
“Si considera l’intero sistema piuttosto che soltanto l’elemento energetico. L’idea è concepire il prodotto per riciclarlo, fabbricarlo di nuovo in futuro”.
LO SCARTO COME MATERIA PRIMA “SECONDA”.
“L’economia circolare è un sistema in cui tutte le attività, a partire dall’estrazione e dalla produzione, sono organizzate in modo che gli scarti di qualcuno diventino risorse per qualcun altro. Nell’economia lineare, invece, terminato il consumo termina anche il ciclo del prodotto che diventa rifiuto, costringendo la catena economica a riprendere continuamente lo stesso schema: estrazione, produzione, consumo, smaltimento”.
LE MATERIE PRIME SECONDE NON INQUINANO.
“In un’economia circolare, i flussi di materiali sono di due tipi: quelli biologici, in grado di essere reintegrati nella biosfera, e quelli tecnici, destinati ad essere rivalorizzati senza entrare nella biosfera“.
PRODURRE USANDO MATERIA SENZA ESAURIRLA.
“Alla fine in un’era di combustibili di bassa qualità e di materiali da ridisegnare, è necessario ripensare ad un nuovo modo di produrre e consumare, cambiando il modo in cui viviamo e lavoriamo e immaginando i nuovi mestieri che saranno necessari per questa transizione”.
LA SOSTENIBILITÀ, OBIETTIVO COMUNE.
“Mentre navigavo intorno al mondo, avevo un obiettivo strettamente personale. L’obiettivo della sostenibilità, invece, è qualcosa che accomuna le vite di tutti noi”.
PROTEGGERE L’AMBIENTE È INTERESSE DI TUTTI.
“Arriveremo al nostro obiettivo lavorando con le aziende, con la politica, con le città e grazie all’innovazione produrremo beni rispettosi dell’ecosistema. Non esiste una sola impresa che voglia vedere il proprio logo galleggiare nell’oceano o in un fiume”.
L’UNICO FUTURO POSSIBILE.
“Se riusciremo a costruire un’economia che utilizzi le cose senza sprecarle, potremo costruire il futuro”.
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