Per fare una città sostenibile ci vogliono gli alberi 

di Claudia Ceccarelli

19/06/2021


“Tra i rami dei grandi alberi mi sono arrampicato per guardare il cielo… con la loro frutta mi sono sfamato, con il loro legno mi sono riscaldato: a loro devo la mia vita…” scrive Mario Rigoni Stern in Arboreto salvatico, una raccolta di racconti dedicati agli alberi a lui più cari, dall’abete al tiglio, dal frassino all’ulivo, dall’acero al pioppo.

Dell’importanza per così dire fisiologica ed essenziale degli alberi nei boschi nessuno è disposto a discutere. Meno scontata, ma ugualmente centrale è l’importanza degli alberi in città, come fattore decisivo di vivibilità del contesto urbano: lo spazio degli alberi, apparentemente perso alle molteplici funzioni di servizio che si stratificano nella dimensione cittadina, rappresenta in realtà uno “spazio aumentato” in termini di qualità della vita. L’ombra di un albero in città circoscrive una zona che è confortevole per eccellenza, e può essere un punto di incontro, un’occasione di sosta, di riposo, di ristoro e di conversazione. L’esperienza quotidiana ora è confermata dalle più recenti evidenze scientifiche che documentano il valore socio-ambientale degli alberi a favore della salubrità dei luoghi cittadini. 

Allo scopo di promuovere la cultura del verde urbano il MIPAAF, in collaborazione con il CREA (Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e per l’Analisi dell’Economia Agraria), con il supporto scientifico del CONAF (Consiglio dell’Ordine Nazionale dei Dottori Agronomi e Forestali) e della Fiera di Padova ha dato il via al progetto VerdeCittà, che coinvolge Bologna, Palermo, Roma, Torino e Padova in un percorso a tappe di dimostrazione e approfondimento delle funzioni benefiche degli alberi nelle città. 

Scopriamo così che le diverse varietà arboree e arbustive migliorano il clima della città perché immagazzinano carbonio e perché riducono il surriscaldamento dell'aria fino a 8°C, riducendo le esigenze di condizionamento dell'aria del 30%. Sono poi degli eccellenti filtri, capaci di rimuovere gli inquinanti nocivi e i particolati fini, e contribuiscono a ridurre l’inquinamento acustico a protezione delle case. Inoltre esercitano anche funzioni benefiche sul piano socio-culturale poiché incoraggiano schemi di abbellimento degli spazi urbani, costruendo opportunità di lavoro ed economie verdi dinamiche, e contribuiscono a promuovere stili di vita attivi e sani, a favore del benessere psico-fisico (con una minore incidenza di patologie diffuse quali obesità, diabete e malattie mentali). Infine, la presenza di alberi e di aree verdi cittadine può far aumentare anche il valore degli immobili (+10/20%). 

Quella degli alberi in città ovviamente non è una presenza naturale, ma qualcosa che deve essere voluto e progettato dall’uomo. Oggi, dopo qualche decennio di pratiche urbanistiche desertificanti, con il taglio forzato e indiscriminato del verde urbano, spesso nemmeno tutelato da Regolamenti comunali ad hoc, il tema sta conoscendo una rinnovata fortuna nell’ambito delle strategie di sviluppo sostenibile. Dopo Bologna, il progetto VerdeCittà toccherà Palermo (25-27 giugno), Roma (16-18 luglio), Torino (3-5 settembre) e Padova (17-19 settembre): installazioni di verde urbano pensate appositamente per luoghi specifici della città ospitante fanno da cornice ad una serie di appuntamenti di approfondimento e divulgazione per mettere in evidenza da un lato le possibilità di rigenerazione urbana e ambientale legate alla presenza delle piante in città, dall’altro la necessità di una corretta individuazione degli spazi e delle specie più adatte agli scopi che si perseguono.
 
La crisi climatica infatti ha determinato nuove criticità con cui misurarsi. 
«Nella gamma produttiva abbiamo migliaia di varietà di piante e forme per i più vari utilizzi – ha spiegato il presidente dell’Associazione vivaisti italiani (AVI) Luca Magazzini durante la tappa bolognese -, però tutte queste produzioni si scontrano con problematiche fitosanitarie in divenire per l’aumento incredibile delle minacce di patogeni. Non per nostra incompetenza, ma perché negli ultimi 20/25 anni con la globalizzazione delle merci (non solo delle piante) sono arrivati patogeni alieni che prima non esistevano e che dobbiamo combattere con principi attivi più che dimezzati perché il sistema normativo li ha penalizzati. Per cui ogni stagione abbiamo meno principi per difendere le piante da più minacce». 
Le richieste del settore sono due: i contratti di produzione con le amministrazioni pubbliche per programmare le coltivazioni dei vivai, e l’equiparazione del vivaismo ornamentale al settore agroalimentare per l’utilizzo dei principi attivi a disposizione per difendere le produzioni.

Se la domanda di verde delle città corrisponde ad una molteplicità di esigenze, che vanno dalla  mitigazione degli eventi estremi climatici alla creazione di una rete ecologica urbana, passando per il contrasto alle allergie ma tenendo anche conto della necessità di piante pollinifere, “le risposte possono venire dalla produzione, che deve essere preparata per questi usi e ha bisogno di una programmazione, perché non si possono improvvisare gli alberi”, ha sostenuto Renato Ferretti, consigliere del CONAF e coordinatore scientifico di VerdeCittà.
“Per avere buoni alberi – ha spiegato Ferretti -, questi devono essere allevati 10/12 anni in vivaio. Bisogna che i produttori abbiano un programma pluriennale su cui contare e non si può mettere tutto a gara. Solo così potremo fare progetti contestualizzati, con la scelta delle specie adatte, ma anche le indicazioni agronomiche per le migliori condizioni di impianto e il programma delle cure colturali per il primo quinquennio».

Agli alberi come nostri migliori alleati nel contrasto alla crisi climatica occorre dunque dedicare progettualità e pianificazione perché nella loro bellezza quieta e semplice risiede molta della sostenibilità che stiamo cercando. 
 

Tag:  CONAF (Consiglio dell’Ordine Nazionale dei Dottori Agronomi e Forestali)Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'economia agraria (CREA)Fiera di PadovaMinistero delle politiche agricole e forestalimitigazione climaticaProgetto VerdeCittàsostenibilitàverde urbano

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