Chiediamo anche al consumatore europeo di chiudere "il cerchio"

02/09/2019

"I consumatori nell'economia circolare": il Cese (Comitato Economico e Sociale Europeo) ha elaborato un parere indirizzato alle Istituzioni dell’Ue per chiedere di valorizzare il ruolo dei consumatori nel processo di transizione verso un modello di economia circolare.

Al cittadino non può spettare soltanto il compito di differenziare correttamente i rifiuti. Ciascuno di noi può fare molto di più, orientando le proprie scelte di acquisto in base al conseguimento di obiettivi eco-compatibili da parte dei produttori. Per questo è fondamentale una informazione corretta e trasparente: una etichettatura facoltativa che anticipi una etichettatura obbligatoria in cui indicare l'impronta sociale e ambientale del prodotto, in termini di riduzione delle emissioni, conservazione della biodiversità, uso efficiente delle risorse, non utilizzo di sostanze o componenti con un elevato impatto ambientale, durata prevista del bene, possibilità di ottenere pezzi di ricambio e opzioni di riparazione.     

Recenti studi dimostrano che seppure il prezzo di un prodotto o servizio sia ancora il fattore fondamentale per il suo acquisto, è anche vero che la consapevolezza della crisi climatica e dell’emergenza ambientale è sempre più diffusa. Perciò il Cese, allo scopo di promuovere i consumi di prodotti ecologici e a basso impatto ambientale, spesso un po’ più costosi, propone l’introduzione di un sistema di incentivi, per esempio attraverso ricompense ai produttori che si impegnano nella sostenibilità ambientale, e l’inserimento di questo requisito anche per l’attribuzione degli appalti pubblici da parte degli enti locali

Il Cese 

Il Comitato economico e sociale europeo è un organo consultivo dell'Unione europea composto da 350 membri. È stato istituito nel 1957 al fine di coinvolgere i gruppi d'interesse economici e sociali nella costruzione europea. La sua consultazione da parte della Commissione, del Consiglio o del Parlamento è obbligatoria in alcuni casi e facoltativa in altri. Il Comitato può anche formulare pareri di propria iniziativa, come in questo caso. 

Il Cese comprende attualmente 350 membri, che esercitano la propria azione nell’interesse generale, e sono così ripartiti tra gli Stati membri: 24 ciascuno per la Francia, la Germania, l'Italia e il Regno Unito; 21 ciascuno per la Polonia e la Spagna; 15 per la Romania;12 ciascuno per l'Austria, il Belgio, la Bulgaria, la Repubblica ceca, la Grecia, i Paesi Bassi, il Portogallo, la Svezia e l'Ungheria; 9 ciascuno per la Croazia, la Danimarca, la Finlandia, l'Irlanda, la Lituania e la Slovacchia; 7 ciascuno per la Lettonia e la Slovenia; 6 per l'Estonia; 5 ciascuno per Cipro, Malta e il Lussemburgo. Se il Regno Unito recederà dall'UE, le dimensioni del Comitato saranno ridotte da 350 a 329 membri, in quanto un seggio aggiuntivo verrà assegnato all'Estonia, a Cipro e al Lussemburgo. 

Il Comitato, insieme alla Commissione europea, gestisce la Piattaforma europea delle parti interessate per l’economia circolare, una banca dati delle buone pratiche a livello UE e un forum di discussione per gli stakeholder. 
 
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