Più di mezzo chilo a settimana: ecco lo spreco alimentare di ogni italiano

di Andrea Begnini

06/02/2023


Nella nostra pattumiera finiscono 75 grammi di cibo a testa al giorno per un totale di 524,1 g settimanali ovvero il -12% rispetto all’indagine dello scorso anno. Nella classifica degli sprechi, in testa c'è la frutta. Il tutto per un valore di 6,48 miliardi di euro cui si aggiungono gli oltre 9 miliardi di euro dello spreco di filiera. Questa la fotografia del report Il caso Italia 2023 di Waste Watcher International Observatory on Food and Sustainability.

Secondo i nuovi dati, che si riferiscono al mese di gennaio 2023, gettiamo in media 524,1 grammi pro capite a settimana, ovvero circa 75 grammi di cibo al giorno e 27,253 kg annui: circa il 12% in meno rispetto alla medesima indagine del 2022 (595,3 grammi settimanali). Si spreca di più al Sud (+8% rispetto alla media nazionale) e nelle famiglie senza figli (+38%).

Spiega il fondatore Spreco Zero, l’agroeconomista Andrea Segrè: “Vale complessivamente 6,48 miliardi di euro lo spreco del cibo solo nelle nostre case, alla luce dei dati di gennaio 2023. Una cifra che aumenta se teniamo conto anche del valore energetico del cibo sprecato: relativamente al 2022, vale 5,151 miliardi euro e porterebbe così il costo economico dello spreco alimentare domestico italiano a 11,63 miliardi di euro. Solo due anni fa, nel 2021, il valore energetico del cibo sprecato era di 1,945 miliardi di euro, l’impennata mondiale dei costi dell’energia ha comportato un aggravio di oltre il 150% (3,205 miliardi, a livello italiano), malgrado una lieve flessione nello spreco domestico nazionale”.

Ma c’è un dato ulteriore da aggiungere, ed è quello relativo allo spreco di filiera, fra perdite in campo e sprechi nella catena dell’industria e della distribuzione del cibo. “Nel 2022 - aggiunge Luca Falasconi, coordinatore del Rapporto Il caso Italia 2023 - sono andate sprecate nella filiera italiana oltre 4 milioni di tonnellate di cibo (per la precisione 4.240.340 tonnellate), per un valore complessivo e vertiginoso di 9.301.215.981 euro”. 

Secondo l’indagine, tra gli alimenti più spesso sprecati svettano la frutta fresca (3,4 grammi al giorno) e il pane (2,3 g): in un anno poco più e poco meno di 1 kg pro capite. Nella top 5 anche insalata, verdure, aglio e cipolle. D’altra parte, rispetto a due anni fa e a parità di budget destinato alla spesa alimentare, quasi 1 italiano su 3 presta attenzione alla riduzione del consumo di carne (26%), e 4 italiani su 10 quando fanno la spesa ragionano sulla base di promozioni e offerte, ma anche sulla base della sostenibilità di produzione e consumo del cibo (27%). 

Su cosa si risparmia, dunque? Un italiano su 2 (47%) ha ridotto le spese per lo svago, e cerca di tagliare sui costi della bolletta di energia elettrica (46%) e gas (39%), ma anche sull’abbigliamento (42%). Il 18% dichiara di tagliare sulla spesa, l’extrema ratio riguarda i tagli alle cure personali (17%) e alla salute (11%). Risparmio non è più la parola chiave nei comportamenti degli italiani, solo il 7% dichiara di metterla al primo posto nei comportamenti di acquisto: prevale piuttosto un approccio al cibo 'pragmatico', per 6 italiani su 10, e l'attenzione alla 'qualità' per il restante 32%.
 

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