Prossimità, sostenibilità e sicurezza orientano le scelte di viaggio nell’estate 2021

di Redazione

23/02/2021


Più del 50% degli italiani ha deciso di andare in vacanza nell’estate del 2021 e sta pianificando come e dove, naturalmente Covid permettendo. Con una certezza: per l’80% la meta di villeggiatura sarà in Italia. Sono i dati che emergono dalle più recenti rilevazioni dell’Osservatorio sull’Economia del Turismo delle Camere di Commercio di Isnart e Unioncamere.

Si tratta di un cauto ottimismo che interviene in un settore come quello turistico che è forse il più colpito dalla crisi pandemica: il 2020 si chiude con 53 miliardi di euro in meno rispetto al 2019 e un calo delle presenze turistiche in Italia pari al 64%, mentre per i primi tre mesi del 2021 si stima una perdita di ricavi di circa 8 miliardi di euro con circa il -64% dei flussi italiani e il -85% di quelli internazionali, sempre assumendo come riferimento il 2019. A essere colpite duramente sono state le destinazioni più scelte dai visitatori stranieri, ovvero le città d’arte, che fino al 2019 intercettavano il 38% dei flussi turistici.

E se la scorsa estate l'81% dei turisti italiani ha privilegiato le mete di vicinato scegliendo in base a criteri di sicurezza e ricercando soprattutto la possibilità di svolgere attività sportive, sembra che tali comportamenti siano destinati a perdurare nel tempo. Trekking, bicicletta o mountain bike e immersioni/snorkeling gli sport maggiormente praticati che hanno favorito la riscoperta e rivitalizzazione, sotto il profilo turistico, di una parte rilevante delle cosiddette aree interne e marginali del paese (l’8% dei turisti si è recato in località collinari e rurali), la cui integrità ambientale e il non affollamento hanno esercitato una forte attrazione.

Inoltre, l’attenzione sempre più diffusa alla sostenibilità, acuita dalla crisi in corso, ha fatto sì che tra luglio e ottobre 2020, un quinto di consumatori a livello mondiale ha dichiarato di voler rinunciare ai viaggi internazionali indicando tra le motivazioni quella di voler ridurre l'impatto ambientale dei propri viaggi. Ed ecco che prendono forma le parole chiave, e le buone pratiche, intorno alle quali potrà costruirsi la “road map del turismo che verrà”. Si tratta di qualità e sicurezza, accessibilità e sostenibilità, neverending tourism e destinazioni outdoor, digitalizzazione e turismo esperenziale. In un contesto in cui il 74% delle imprese ricettive non crede di ritornare ai livelli occupazionali del 2019, individuare nuove competenze e nuove forme di qualificazione professionale costituisce una delle sfide centrali per la ripartenza.

Per il neo ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, è necessario trovare risorse per il settore all'interno del budget di 32 miliardi, firmando un protocollo con le Regioni. Perché, spiega, "si lavora tutti insieme, in squadra, per promuovere l'Italia nel mondo". Garavaglia ha precisato che il nostro Paese negli ultimi 10 anni ha perso quote di mercato nel turismo, crescendo del 4,5% mentre i nostri competitor crescevano del 6,5%. Intanto nel Decreto Milleproroghe sono stati previsti sei mesi in più per utilizzare il bonus vacanze, grazie all’approvazione di un emendamento che estende fino al 31 dicembre di quest'anno la possibilità di usufruirne.
 

Tag:  Covid-19Isnartsostenibilitàturismo di prossimitàturismo sostenibileUnioncamere

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