Quei robot che passeggiano nei campi ci faranno mangiare del cibo migliore

di Giovanni Franchini

30/12/2020

Il robot Earthsense

Nel campo di mais lungo l'autostrada 54 nello stato dell'Illinois, un agricoltore poggia a terra quello che sembra un piccolo tosaerba. Poi estrae un tablet e effettua alcuni clic mirati. Il piccolo robot si accende, cammina per un po' sulle sue ruote mentre delle piccole telecamere sul suo dorso si attivano e ruotano mentre il robot segue le linee dei filari a terra. 

Il robot EarthSense misura l'altezza di ogni pianta, il diametro del fusto, l'indice di area fogliare, necessario per capire se la pianta sta per essere attaccata da parassiti o malattie, numero e qualità delle spighe e alla fine del volo avrà tracciato il ritratto più dettagliato possibile del campo, dalle dimensioni e salute delle piante, al numero e alla qualità delle spighe che ogni pianta di mais produrrà entro la fine della stagione. 

Alla fine della giornata i dati del robot, già nelle memorie del tablet di controllo, saranno scaricati dall'agricoltore in un cloud che completerà l'analisi dei dati confrontandoli con tutti gli altri dati già presenti in rete, dalle previsioni del tempo professionali, ai dati delle altre fattorie, dei centri di ricerca, con l'obiettivo di ottimizzare la resa delle fattorie ben oltre ciò che è oggi immaginabile. 

Si chiama Agricoltura di precisione, o agricoltura 4.0, ed è la nuova frontiera dell'agricoltura che conosciamo, integrata con robot e droni e con tecnologie di analisi dei dati in grado di predire quantità e qualità della produzione fin dalle sue primissime fasi, consentendo agli operatori agricoli di intervenire in ogni fase o processo, correggendo e schivando malattie delle piante, risparmiando su fertilizzanti e pesticidi, ottenendo un prodotto di alta qualità a minor prezzo.   

Il settore agricolo, secondo un recente rapporto del Politecnico di Milano, è uno di quelli che sta maggiormente usufruendo delle innovazioni tecnologiche legate alla digitalizzazione. L'agricoltura di precisione, analogamente alla zootecnia di precisione è una rivoluzione tecnologica paragonabile a quella della meccanizzazione di massa che si verificò nel dopoguerra ed ebbe il suo culmine tra gli anni ’70 e ’90, quando si iniziò con la sostituzione del lavoro umano o animale grazie alla diffusione di macchine agricole e zootecniche praticamente in tutte le aziende: cavalli, asini e muli lasciarono il posto ai trattori e alle seminatrici e la mungitura manuale venne sostituta dalla mungitrice meccanica.

L'agricoltura di precisione è un salto tecnologico di portata maggiore. Un trattore oggi può non essere guidato da un umano ma direttamente dal satellite con la guida assistita, consentendo alla macchina di andare molto più dritta e risparmiando fino al 15% dei passaggi in campo. Altre applicazioni si basano su rilevamenti di dati in tempo reale, ad esempio durante le operazioni di semina o di concimazione, e sono in grado di calibrare il rilascio di prodotto in funzione delle caratteristiche del suolo.

Ma è soprattutto la robotica ad entrare massicciamente in agricoltura. Ultimamente sono emersi a frotte robot più piccoli e abili. La società francese Naïo ha rilasciato 10 prototipi di un robot chiamato Oz che assembla i fenotipi delle colture orticole anche mentre divora le erbacce. EcoRobotix, con sede in Svizzera, produce un robot a energia solare che identifica rapidamente colture ed erbe infestanti. Il produttore di elettrodomestici Bosch ha anche testato un robot chiamato BoniRob per analizzare il suolo e le piante.

E l'agricoltura italiana? Fortunatamente già oggi è la più green e sostenibile d’Europa. Ha il primato di sicurezza alimentare a livello mondiale e conta circa 60mila aziende biologiche, ma è continuamente in cerca di soluzioni che permettano di consumare meno acqua e suolo, e di diminuire l’impiego di fertilizzanti, pesticidi e fitofarmaci. Tecnologie di automazione, agricoltura di precisione e scienza dei dati possono effettivamente ottimizzare la produzione.   

La startup tecnologica Arteolio, nata a fine 2019, produce olio extravergine d'oliva con  droni capaci di irrorare fertilizzanti o pesticidi soltanto alle singole piantine che ne hanno bisogno. La statup sta realizzando 500 ettari di oliveti, e punta sia sulle dimensioni del progetto che sull’uso di tecnologie avanzate per ottenere un prodotto di qualità superiore minimizzando gli sprechi e migliorando la sostenibilità ambientale. Anche grazie ad un frantoio costruito ex novo, progettato e realizzato in base alle migliori pratiche conosciute, con massima riduzione dei residui, che saranno reimpiegati nel ciclo produttivo realizzando al massimo i principi dell'economia circolare. 

Un altro fronte dell'agricoltura di precisione sono le immagini satellitari. L’Agenzia Spaziale europea ha scelto una Pmi italiana, la Ez Lab di Padova per un importante progetto sull’agricoltura sostenibile e l’abbattimento dei livelli di Co2 nell’atmosfera. Il progetto si chiama SmartAgrisat, piattaforma online che acquisisce ed elabora immagini dai satelliti per fornire agli agricoltori dati, tracciati e certificati con tecnologia blockchain, dai quali trarre indicazioni precise sull’utilizzo di acqua e fertilizzanti per i loro terreni. 

SmartAgrisat parte dall’utilizzo delle fotografie messe a disposizione da satelliti come il Sentinel2, che producono immagini ad altissima risoluzione. Attraverso la raccolta e l’analisi automatica delle immagini multispettrali, la piattaforma rielabora mappe dettagliate sullo stato vegetativo delle piante, sulle loro necessità fisiologiche, sull’umidità del suolo e sulle aree soggette a stress idrici, allo scopo di dosare fertilizzanti, prodotti fitosanitari, acqua, da somministrare in base alla zona da trattare. Questi dati vengono poi inviati ai singoli agricoltori attraverso connessioni veloci, garantite dalla tecnologia blockchain, integrata nella piattaforma. Dati che sono inoltre compatibili con i computer di bordo dei trattori a guida semiautomatica e con sistemi di irrigazione automatizzata capaci di variare il volume di distribuzione e la quantità di prodotto erogato in campo. E dove non arriva il satellite ci sono i droni. La flotta Archetipo della Ez lab viene impiegata per acquisire immagini anche in aree dove non è possibile reperire immagini satellitari. Sempre a tutto vantaggio della produzione. E della qualità dei cibi sulle nostre tavole. 
 

Tag:  agricoltura di precisioneagricoltura sostenibileeconomia circolareinnovazionesostenibilità

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