Rapporto Istat 2019: le aziende sostenibili producono di più, anche per la comunità

02/10/2019

Esiste “un’associazione positiva fra l’adozione di comportamenti virtuosi e la produttività del lavoro, che cresce all’aumentare del grado di attenzione alla sostenibilità ambientale e sociale dell’imprese”. Lo rileva l’Istat nel suo Rapporto annuale 2019, parlando di un vero e proprio “premio sostenibilità” che raggiungono però soltanto le imprese con 50 addetti e oltre.   

La sostenibilità è infatti associata all’innovazione e diventa un valore aggiunto soprattutto per le aziende più grandi, probabilmente favorite dai vincoli normativi a cui sono sottoposte. L’incremento di produttività delle imprese sostenibili è calcolabile intorno al 5% per quelle con più di 75 dipendenti, al 9-10% per quelle con più di 95 dipendenti e raggiunge il 15% per quelle con oltre 99 dipendenti.

“Gli aspetti legati alla sostenibilità ambientale e alla responsabilità sociale – spiega il Rapporto - sono sempre più spesso considerati dalle imprese come fattori strategici che possono contribuire a migliorarne la competitività e rafforzarne i legami con il territorio, con ricadute positive sul benessere della comunità in cui esse operano.” 
Ecco perché le imprese di dimensioni medio-grandi adottano sempre più, e in modo sempre più strutturato, una serie di misure per ridurre il proprio impatto ambientale: l’88,4% attua la raccolta differenziata, il 69,1% controlla attivamente l’uso dell’energia per ridurne il consumo; il 50% circa ottimizza l’uso delle risorse idriche e cerca di contenere le emissioni in atmosfera. Solo il 20% invece tratta le acque reflue per un loro riutilizzo e impiega materie prime seconde nelle proprie produzioni.

Intendendo per sostenibilità sociale “l’insieme dei comportamenti aziendali che si legano a effetti positivi sul benessere dei propri lavoratori, valorizzandone le capacità e le competenze, e sul territorio in cui operano” per raggiungere un valore aziendale duraturo, l'Istat rileva che molte imprese italiane realizzano una serie di azioni che vanno dalla formazione continua alla valutazione delle condizioni e dell’ambiente di lavoro, dalla promozione dell’occupazione locale alle relazioni con i fornitori del territorio dove operano. 
 
“Nel triennio 2015-2017, le imprese manifatturiere con più alto valore dell’indice di sostenibilità in campo ambientale – specifica il Rapporto Istat  - sono quelle appartenenti alle divisioni del legno e stampa, sostanze chimiche e prodotti petroliferi (anche in relazione al loro alto impatto sull’ambiente), seguite dalle divisioni di gomma e plastiche e dei metalli. In tema di sostenibilità sociale, valori dell’indice più alti sono associati alle imprese del farmaceutico e degli alimentari.” 
In un contesto nazionale tendenzialmente omogeneo - “le differenze fra le macro-ripartizioni non risultano particolarmente significative” -, le imprese del Nord-est risultano comunque essere le più virtuose, sia sul piano ambientale sia sul piano sociale. 
 
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