Home
Storie
Idee
News
Chi siamo
Contatti
Storie
>
Re-manufacturing the World: il vecchio che si progetta dal nuovo
Re-manufacturing the World: il vecchio che si progetta dal nuovo
di Andrea Begnini
19/10/2020
Foto tratta dal sito Investment Recovery Association
Siamo ancora nella fase in cui i prodotti sul mercato sono stati progettati anni fa. Il che rende piuttosto scomoda l'idea che ci si possa fare sopra dell'economia circolare. Insomma, recuperare i materiali e le parti funzionanti da oggetti in dismissione, così come sono generalmente state concepiti e realizzati, non è sempre agevole e, spesso, neanche economico. Da alcuni anni si sta cominciando a progettare tenendo in conto l'intero ciclo esistenziale degli oggetti, prevedendo in sostanza il loro de-manufacturing e il successivo re-manufacturing, ovvero le operazioni di disassemblamento e ricostruzione di oggetti con funzionalità analoghe e caratteristiche qualitative identiche agli originali.
Il processo più noto è quello che riguarda le cartucce per stampanti che
Italia Circolare ha già trattato
: “È un processo ad esempio seguito dal gruppo Sapi, di San Vittore Olona, che della rigenerazione, riproduzione e distribuzione di cartucce rigenerate per la stampa con il proprio marchio ha creato un business da 11 milioni di euro di cui gran parte viene investita nell’attività di ricerca e sviluppo per raggiungere standard qualitativi di riciclo e ri-manifattura sempre più elevati”. Un altro settore di ampia notorietà è quello dei telefoni e dei computer ricondizionati ma, su questo, bisogna fare un po' di chiarezza: il computer re-manufactored viene completamente smontato, alcune parti del prodotto vengono pulite, restaurate e riparate, altre sostituite secondo le specifiche del prodotto originale; questa tipologia di rigenerazione si differenzia da altri processi di recupero per la sua completezza di controlli e per l’elevato livello qualitativo raggiunto con standard più evoluti rispetto ai prodotti definiti Refurbished.
Quello che, però, oggi si sta attivando è un meccanismo diverso che parte dalla progettazione degli oggetti stessi. E che passa dalla possibilità di dotare i prodotti e i componenti con sensori consentendo, per esempio, di monitorare il loro ciclo di vita e quindi di poterne gestire meglio la riusabilità. Ciò avviene nel modo dell’aerospaziale dove l’italiana Avio Aero (gruppo General Electric) manda a riparare con stampa 3D i suoi motori per aerei presso un proprio laboratorio di Bari e poi li rimette in uso come nuovi. Cat Reman, la divisione di re-manufacturing di Caterpillar, più semplicemente disassembla i prodotti destinati alla distruzione, ne ripulisce le parti, salva tutto quello che si può riutilizzare e rimettere sul mercato i prodotti ottenuti con tali pezzi: “I componenti rigenerati Cat forniscono le stesse prestazioni e affidabilità dei componenti originali a un costo inferiore, riducendo nel contempo l'impatto ambientale. Inoltre, la disponibilità immediata offre ai clienti ulteriori opzioni durante gli interventi di riparazione e revisione”.
Secondo gli ultimi dati diffusi dall’European re-manufacturing network, nel 2015 in Europa il re-manufacturing valeva circa 30 miliardi di euro. La Commissione Ue però lo considera un settore strategico e punta al traguardo dei 100 miliardi di euro generati dal re-manufacturing entro il 2030. Più o meno lo stesso valore che questo business ha già raggiunto negli Stati Uniti. Per quanto riguarda il settore dell'auto, per esempio, il re-manufacturing rappresenta uno dei più importanti trend dell’industria, con risparmi valutati in Europa dell’88% sui materiali, del 56% sul fabbisogno energetico e del 53% sulla CO2. In questo senso, Renault ha realizzato una fabbrica di re-manufacturing di automobili a Choisy-le-Roi, nella periferia di Parigi. In sede vengono ricostruiti motori, pompe di iniezione e altri componenti per la rivendita, il tutto attraverso il controllo di una rete di società specializzate come Indra che gestisce 400 demolitori in Francia che trattano il 25% delle auto fuori uso di tutte le marche. Le batterie delle auto elettriche Volkswagen, invece, “Vengono smontate, scomposte in piccole parti e preparate. Tale processo consente di recuperare grandi quantità di materie prime come nichel (28Ni), rame (29Cu) e cobalto (27Co) che, a loro volta, possono essere riutilizzati per la produzione di nuove celle”. Oltre al Re-Use e al Re-cycling, Volkswagen punta anche proprio sul Remanufacturing: “Quest’applicazione prevede la sostituzione di singoli componenti delle batterie usate per prepararle al riutilizzo sui veicoli elettrici. In alternativa, le batterie possono essere disassemblate in singoli moduli per poterle poi reimpiegare in accumulatori stazionari”. All’interno del gruppo Volkswagen si stanno per questo portando avanti vari progetti di grandi sistemi di accumulo second life, nei quali numerose batterie usate di veicoli vengono unite per dar vita a batterie enormi, sia negli stabilimenti Volkswagen che in progetti di collaborazione con società di distribuzione e con città.
13/09/2024
Scienza, innovazione e sostenibilità al centro del Festival della Comunicazione di Camogli
All’undicesima edizione del Festival della Comunicazione, dal 12 al 15 settembre a Camogli, si ...
12/09/2024
Comunicare l'Architettura. Al via il nuovo ciclo di incontri virtuali organizzati da The Plan
Torna il ciclo di web talks, organizzato da The Plan, dal titolo Comunicare l'Architettura: una serie ...
10/09/2024
Firenze ospiterà l'ottava edizione del Festival dell'Acqua di Utilitalia
Dal 24 al 26 settembre Firenze ospiterà il Festival dell’Acqua, uno fra i principali appuntamenti ...
Tag:
economia circolare
Gruppo Sapi
Remanufacturing
riciclo
riuso
sostenibilità
precedente:
Trash: da un film a cartoni animati un messaggio di riciclo e circolarità
successivo:
Il settore dei rifiuti in Italia. La fotografia del Green Book 2020
Storie
Autori
Tag directory
Partnership
Top ricerche
Site map
Condividi
Copyright © 2019-2024 ITALIA CIRCOLARE
Sede legale Via Carlo Torre 29, 20141 - Milano
P.IVA 10782370968 - REA 2556975
Italia Circolare è una testata giornalistica iscritta al registro della stampa presso il Tribunale di Milano.
Iscrizione N. 167 del 02/08/2019
Direttore Responsabile
Paolo Marcesini
[Privacy e Cookie Policy]
x
Questo sito web utilizza i cookie. Maggiori informazioni sui cookie sono disponibili a
questo link
. Continuando ad utilizzare questo sito si acconsente all'utilizzo dei cookie durante la navigazione.
Condividi