Recuperate 8 bottiglie di vetro su 10. Il Rapporto CoReVe 2021

di Redazione

14/06/2021


Avviamo a riciclo sempre più vetro, grazie ad una crescente sensibilità e attenzione degli italiani, che si impegnano nella raccolta differenziata. Nel 2019 si raccoglievano in media 38,7 kg per abitante, nel 2020 siamo arrivati a 40,4 kg. Con una crescita dei benefici economici per i Comuni: nel 2020 CoReVe ha versato alle amministrazioni un totale di 86 milioni di euro, ovvero circa 3 milioni di euro in più rispetto al 2019. A cui si deve aggiungere il risparmio di 127 milioni di euro per i mancati oneri di smaltimento in discarica. È quanto emerge dai resi noti dal Rapporto annuale che il Consorzio nazionale per la raccolta, il riciclo e il recupero dei rifiuti di imballaggio  in vetro ha pubblicato in questi giorni. C’è però una criticità, legata al peggioramento qualitativo dei rifiuti conferiti, che è come se vanificasse la differenziazione fatta dai cittadini di sette regioni italiane. A questo proposito, il Consorzio ricorda che pirex, cristallo, ceramica e porcellana devono essere smaltiti nell’indifferenziato

Nel complesso l’Italia supera la soglia di 2,1 milioni di tonnellate di rifiuti d’imballaggio in vetro raccolti, recuperati e avviati a riciclo in un anno, segnando un +3,6% rispetto al 2019.
E anche durante il periodo pandemico il sistema ha retto molto bene l’impatto del cambiamento della fisiologia dei consumi, con la drastica riduzione di quelli degli esercizi pubblici e l’ampliamento di quelli domestici. 
Nel 2020 il tasso di riciclo degli imballaggi di vetro ha raggiunto il 78,6%, con un ulteriore balzo in avanti rispetto al già lusinghiero 77,3% dell’anno precedente. Le quantità riciclate, 2.143.221 tonnellate, registrano infatti un 3,6% in più rispetto al 2019, un tasso di crescita più alto sia delle quantità raccolte che degli imballaggi in vetro immessi al consumo. Questo significa che 8 bottiglie su 10 tornano a nuova vita.  

“Gli italiani sono tra i cittadini più virtuosi d’Europa per quanto riguarda la raccolta differenziata del vetro e i dati contenuti nel nostro rapporto annuale lo confermano – afferma Gianni Scotti, presidente di CoReVe –. Basti pensare che l’Unione Europea ha fissato come obiettivo di riciclo per il 2030 il 75%. E noi abbiamo superato quel traguardo già due anni fa, grazie all’attenzione crescente degli italiani nei confronti dell’ambiente, ma anche per merito degli sforzi compiuti da una filiera industriale che ha puntato con decisione sull’innovazione e la modernizzazione degli impianti di trattamento. In Italia siamo in grado di produrre e utilizzare persino la “sabbia di vetro” derivante dal recupero secondario degli scarti di processo degli impianti di trattamenti (“frazione fine” e scarti della selezione ottica degli inquinanti presenti nella raccolta, come la ceramica). Nel 2020 abbiamo recuperato 389 mila tonnellate di questo materiale che, negli altri Paesi, sebbene grazie ad una qualità della raccolta molto più alta sia molto inferiore ai ns. volumi, è normalmente smaltito in discarica con costi enormi”.

Gli investimenti in innovazione tecnologica per il miglioramento dell’efficienza degli impianti di trattamento hanno dato i loro frutti con una riduzione dello scarto finale tra il vetro raccolto e quello effettivamente riciclato (dal 11,4% del 2019 al 10,6% del 2020). Tuttavia, “la qualità della raccolta può e deve migliorare – precisa Scotti –. Di fatto, con il livello attuale di scarti, dovuti alla alta presenza di inquinanti nel vetro raccolto, è come se Valle d’Aosta, Trentino (o Friuli), Umbria, Abruzzo, Molise, Basilicata e Calabria, rinunciassero tutte insieme ad effettuare la raccolta differenziata. Questo si traduce in un costo per la collettività, non solo ambientale, che si stima per difetto pari ad almeno a 48 milioni di euro. Noi proseguiremo con la sensibilizzazione dei cittadini sull’importanza di non commettere errori nel conferimento, separando correttamente il vetro da imballaggio da altri materiali, ma anche le Amministrazioni locali e i Gestori delle raccolte devono aiutarci facendo la loro parte, cioè scegliendo sistemi di raccolta efficienti, efficaci ed economici, che massimizzino il riciclo”.
 

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