Renovation Wave, l'iniziativa Ue per la ristrutturazione e l'efficientamento energetico del costruito

di Claudia Ceccarelli

04/07/2020

Come uscire dalla crisi economica determinata dalla pandemia, con interventi strutturali e obiettivi strategici a medio e lungo termine? Tra le risposte messe in campo dall’Unione Europea, l’iniziativa chiamata Renovation Wave (Ondata di ristrutturazioni) è stata individuata come una delle priorità del Piano per la ripresa.

Il primo passo è una consultazione pubblica, che si concluderà il 9 luglio prossimo, volta a promuovere, sul piano tecnico-normativo, ma anche culturale, questa azione di rinnovo di tutto il patrimonio edilizio esistente, pubblico e privato, in tutti i paesi dell’Ue. Grazie a questa consultazione un'ampia gamma di parti interessate, tra cui autorità nazionali, regionali e locali, imprese, sindacati, organizzazioni della società civile, organizzazioni educative, gruppi di consumatori, organizzazioni di ricerca e innovazione, così come i singoli cittadini, potrà fornire il proprio contributo su come aumentare la qualità delle ristrutturazioni degli edifici mediante strumenti normativi, programmatici e finanziari. Le opinioni restituite alla Commissione saranno quindi raccolte come spunti per l’elaborazione di una comunicazione strategica e di un piano d'azione, che saranno presentati in autunno.

L'iniziativa Renovation Wave viene considerata difatti uno degli assi portanti nell'ambito sia del Green Deal dell'Ue sia del piano europeo di risanamento post Covid. Intervenire con un piano a vasto raggio sul patrimonio edilizio esistente aumenta la qualità degli edifici, concorre a decarbonizzare il costruito, crea occupazione, anche qualificata, a livello locale e, insieme, soddisfa l’esigenza comune a tutti i cittadini di europei di avere case più confortevoli e sane e bollette energetiche contenute.

Per avere un quadro della situazione attuale, il settore edile risulta il maggiore consumatore di energia singola in Europa. È responsabile di circa il 40% del consumo energetico dell'UE e del 36% delle emissioni europee di gas serra.
Allo stesso tempo, quasi il 75% degli edifici esistenti è inefficiente dal punto di vista energetico, sia perché sono stati costruiti prima dell'entrata in vigore della legislazione in materia, sia perché gli interventi di manutenzione raramente sono stati finalizzati al miglioramento della loro resa energetica.
D’altra parte, l'80% degli edifici di oggi sarà ancora in uso entro il 2050 e di questi attualmente solo l'1% (in media) è sottoposto a lavori di ristrutturazione mirata. Aumentare le prestazioni energetiche del costruito per promuovere l'efficienza energetica e il ricorso alle energie rinnovabili, imprimendo una accelerazione a questi processi, costituisce dunque una priorità e una azione significativa della strategia europea in direzione della riduzione delle emissioni climalteranti, la diffusione delle energie rinnovabili e il raggiungimento degli obiettivi climatici.

“Oltre alle case, vogliamo anche che gli edifici pubblici, come le scuole e gli ospedali, ma anche gli immobili commerciali, siano ristrutturati in modo da garantirne sia l'efficienza energetica che l'efficienza sotto il profilo dei costi – ha dichiarato Il Commissario per l'Energia Kadri Simson –. L’iniziativa ‘ondata di ristrutturazioni’ creerà occupazione a livello locale e produrrà benefici economici in tutta Europa.”

La consultazione è disponibile qui
 

Tag:  efficientamento energeticoPiano dell'Unione europea per la ripresaRenovation waveristrutturazione del patrimonio ediliziosostenibilità

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