Scrivo racconti solo per non pagare le bollette della luce

di Antonio Disi

05/03/2020

"Scrivo racconti solo per non pagare le bollette della luce" è una raccolta di venti racconti brevi scritti da Antonio Disi, ricercatore ENEA e autorevole collaboratore di Italia Circolare, pubblicata da Giovane Holden Edizioni. L'autore affronta, con ironia e un brioso quanto dissacrante pizzico di umorismo, il tema dell’energia e del cambiamento climatico, in un momento in cui, sui media, continuano a imperversare toni catastrofistici che potrebbero allontanare le persone dal problema piuttosto che contribuire alla loro sensibilizzazione. Per gentile concessione dell'editore, pubblichiamo un estratto dal libro.

Finché morte
di Antonio Disi

“Cara Caterina”, aveva sussurrato l’anziano sacerdote attraverso la grata del confessionale, “per il problema di tuo marito Vincenzo ci sono veramente pochissime soluzioni. Diciamo che la sua è una demenza senile che qualche volta può sfociare in qualche piccola paranoia.” 
“Don Alfonso, piccola paranoia?”, rispose Caterina, “quella è cattiveria allo stato puro ed io sono diventata il suo principale bersaglio. Proprio l’altra settimana abbiamo dovuto cambiare tutte le lampadine di casa perché, secondo lui, io lascerei sempre le luci accese e consumiamo troppo per causa mia. Abbiamo messo quelle, come si dice, fla… fluo… flo…”
“Fluorescenti?"
“Si, proprio quelle. E comme so’ brutte, don Alfonso mio! Fluoriescono tutte dal lampadario che mi lasciò la buonanima di mia madre. Si vedono solo loro. Io c’avevo delle lampadine così belle in puro vetro di Murano, a forma di fiamma. E invece no. Adesso teniamo i tortiglioni bianchi, con una luce fredda e che si accendono dopo mezz’ora. Mi sembra di stare in una camera mortuaria all’obitorio. Voi che dite, dobbiamo preparaci ad andare nell’aldilà?”
“Dai Caterina, non esagerare!”, Don Alfonso alzò la voce. “E ricordati che quel giorno di quarantacinque anni fa voi due vi siete giurati amore eterno, nella salute e nella malattia. Te lo ricordi? L’unico modo è convivere con queste manie, facendo qualche piccolo sacrificio. E poi, diciamocela tutta, che saranno mai quattro lampadine…”
“Quattro lampadine?”, sbottò Caterina. “Noi ci siamo comprati un frigorifero americano, gruosso gruosso che ancora stiamo pagando a rate. Tiene due porte che le potrebbe aprire il Papa al prossimo Giubileo. Di classe A+++, con una televisione attaccata davanti che ti dice quando scadono le mozzarelle di bufala. Vincenzo sta sempre lì a controllare e dobbiamo mangiarci quello che dice il frigorifero, sennò succede una guerra!”
“Saggia decisione Caterina”, la interruppe Don Alfonso. “Hai mai pensato a quante persone muoiono di fame e al nostro spreco alimentare?”
“Eh Don Alfò, ma quale spreco alimentare! Noi siamo anziani e mangiamo pochissimo. Abbiamo il diabete e il colesterolo alto. Ma questo il frigorifero non lo sa. E se lo sa, non gliene fotte nulla di me! Ma che ho fatto di male per meritarmi tutto questo? Cristo non l’ho mica messo in croce io!”
“Caterina, adesso stai esagerando!”, disse il sacerdote con piglio di rimprovero, “pensi di scomodare nostro Signore per un frigorifero? Tuo marito va accudito giorno e notte…”
“Si, si la notte invece di dormire, noi facciamo le lavatrici che ci sente tutto il palazzo. Vincenzo dice che si risparmia sulla bolletta della luce. Voi lo sapete che noi abitiamo in quelle case dell’IACP che c’hanno i muri di cartone? Hanno convocato tre assemblee di condominio per colpa nostra perché la lavatrice fa troppo rumore e la signora dell’appartamento affianco al nostro non può dormire. Che vergogna! Che vergogna! “ 
 

Tag:  cambiamenti climaticirisparmio energetico

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