SEED. La nuova moda scopre la circolarità

di Davide Vivaldi

08/08/2019

Una piccola, grande utopia che rientra nel filone della moda attenta alla sostenibilità. Questo è SEED, azienda etica di abbigliamento streetwear fondata a Correggio (RE) da Riccardo Ferretti. Nelle intenzioni di Ferretti e dei suoi collaboratori, è necessario fermare i danni che il settore tessile continua a provocare nei confronti del pianeta attraverso una radicale modifica del ciclo produttivo; lavorando, di pari passo, anche verso un’evoluzione delle abitudini d’acquisto dei consumatori. Quella della moda è la seconda industria più inquinante al mondo e una scelta di consumo sostenibile è la via più efficace per combattere la crisi climatica.

Caratterizzati da uno stile funzionale e minimalista, adatto a chi vive in città a ritmi intensi, i capi SEED sono concepiti per persone dinamiche e contemporanee. Con i loro volumi minimali, le forme semplici e i colori luminosi, propongono un’idea di bellezza sostenibile di cui fare parte consapevolmente. È una moda che celebra la vita, l’amore e l’arte: la vita che va protetta con l’amore per sé stessi e per il prossimo, animali compresi; l’arte come espressione di quella stessa sensibilità umana che potrà preservare il pianeta.

Fin dal lancio della sua prima collezione, realizzata con tessuti in stock di giacenza, prima ancora del loro smaltimento o riciclo, il brand pone la sostenibilità al centro della sua filosofia, con grande attenzione alla qualità, al design circolare e al territorio.
La qualità si esplica attraverso prodotti capaci di durare nel tempo, utilizzando tessuti riciclati e riciclabili al 100%, fatti in Italia, prodotti dal recupero di reti da pesca abbandonate negli oceani e certificati OEKO TEX 100 in quanto liberi da sostanze tossiche nocive per l'uomo. Questi tessuti possiedono caratteristiche tecniche e stilistiche che li rendono ideali per vivere la vita moderna: sono leggeri ma ultra-resistenti, traspiranti, capaci di asciugare velocemente e inoltre fungono da schermatura contro i raggi UV. Se si pensa che, ogni anno, le reti da pesca abbandonate sono responsabili della morte di circa 100 milioni di animali, la produzione di questi capi acquista anche una funzione di tutela diretta della fauna oceanica.
L’altra sfida, lanciata e vinta, consiste nell’aggiunta di elementi di Design Circolare nel processo creativo tradizionale. Ispirando linee minimali e modelli decomponibili, si favorisce l’applicazione dei principi di sostenibilità e di riutilizzo di materie prime al 100% riciclabili.

Al centro c’è sempre l’essere umano. Per questo la tendenza è sempre più quella di investire in progetti culturali e solidali, restituendo al territorio parte dei profitti aziendali. SEED indirizza parte delle fasi produttive a selezionati atelier tessili sociali, contribuendo direttamente al re-inserimento nella vita attiva di persone in momentanea difficoltà, come ragazze madri, rifugiati o persone in stato di indigenza.

What is done in Love, is done well: questa non è solo una citazione di Vincent Van Gogh, che l’illustre pittore olandese, uno che nella vita mise sicuramente più amore di quanto ne ricevette in cambio, scrisse in una lettera al fratello Theo. È la brand signature di SEED, ovvero il messaggio che Riccardo Ferretti e i suoi collaboratori lasciano sull’etichetta di ogni capo, con la consapevolezza che ogni passo nella direzione dell’amore sia un passo nella direzione giusta.

Per maggiori informazioni, consultare il sito ufficiale dell'azienda.
 

Tag:  circolarità dei processimoda sostenibiletessile sostenibile

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