Prima della pandemia la Scalabros si occupava di ricambi per autobus turistici, treni e veicoli industriali. Per reagire alla paralisi economica che aveva colpito in particolare il mondo del trasporto pubblico e dell’automotive, i settori classici in cui operava, la Scalabros ha deciso di reinventarsi e ha avuto l’intuizione di ricondizionare vecchi container, altrimenti destinati alla dismissione, per farne un locale adibito per la coltivazione di funghi, insalate, piante, microgreens. Dalla collaborazione tra l’azienda agricola Circular Farm® e i fratelli Scalabrini, fondatori di Scalabros, nasce così ScalaBox Farm, un’idea semplice ma geniale, che coniuga economia circolare, urban farm e vertical farm. Il fenomeno dell’urban farming (agricoltura urbana bio e Km zero) nell’ultimo decennio ha visto una crescita esponenziale in tutto il mondo, legata all’idea di creare città che non siano più solo un centro in grado di fornire servizi, ma anche un centro produttivo e autosufficiente dal punto di vista energetico. Anche in Italia sempre più persone hanno creato fattorie a Km zero biologiche, sia sui tetti dei palazzi che nel cuore di metropoli, riqualificando zone degradate e spazi inutilizzati. Tra le città italiane più sensibili all’urban farming, svetta Milano. Il vertical farming, che fa parte delle tecniche di coltivazione in serra, consiste nel coltivare specie vegetali su più livelli sovrapposti. L’obiettivo è massimizzare il numero di piante a metro cubo, cioè il numero di piante che possono essere coltivate in volume. Le vertical farm sono caratterizzate da elementi comuni: sono situate all'interno o molto vicino a grandi centri urbani, caratterizzati da alta densità demografica; si basano su metodi di coltivazione idroponici o aeroponici, in ogni caso a consumo di suolo zero. Inoltre, tali strutture utilizzano sistemi tecnologici avanzati per controllare le condizioni di coltivazione al fine di ottimizzare l’uso delle risorse e la produttività delle piante:
Aziende come Planet Farm, Agricola Moderna, Circular Farm e Vertical Farm Italia sono solo alcune delle startup che hanno costruito il loro successo puntando sulla coltivazione di ortaggi e verdure fuori suolo e in idroponica. Nei prossimi anni il numero di abitanti sul nostro pianeta andrà ad aumentare e le risorse odierne non garantiscono la disponibilità di cibo a un numero così elevato di persone. Proprio in questo ambito si inseriscono gli innovativi progetti delle Vertical Farm. Un ulteriore vantaggio è il kilometro zero, in modo tale da potersi autoprodurre il cibo. Circular Farm è un fattoria senza terra che ha come obiettivo quello di produrre cibo sano e di qualità rigenerando le risorse e limitando al massimo la produzione dei rifiuti. Si trova a Scandicci (FI) e produce funghi senza terra, sui fondi di caffè. I fondi di caffè, molto ricchi di nutrienti, vengono raccolti dai bar del territorio e fanno da substrato alla coltivazione di funghi del genere Pleurotus. Il substrato esausto viene rigenerato attraverso il processo di vermi-compostaggio, da cui si ottiene l’humus di lombrico: l’humus viene impiegato come ammendante per l’orto sinergico mentre i lombrichi vengono integrati nel circuito acquaponico: gli scarti organici dei pesci costituiscono fertilizzanti naturali impiegabili nella coltivazione di ortaggi con il metodo idroponico (coltivazione fuori suolo). Ma torniamo al progetto ScalaBox Farm. Quali sono i vantaggi di usare un container container frigo marittimo ricondizionato come locale di coltivazione?
Il container può essere facilmente trasportato, grazie alle sue caratteristiche. Questo aspetto facilita anche le procedure burocratiche per il posizionamento in diversi ambienti, urbani e non.
Grazie all’utilizzo di sensori posti in diverse zone del container, alla centralina e al software sviluppato, è possibile controllare l’ambiente di coltivazione e impostare il setup per le diverse fasi di coltivazione.
È possibile sovrapporre più container per ottimizzare lo spazio a disposizione.
Il container ha un limitato consumo energetico grazie a diversi fattori: l’automazione, la coibentazione, il giusto dimensionamento dell’illuminazione e dei macchinari per il condizionamento dell’aria e dell’umidità. Il consumo energetico è monitorato in continuo ed è visualizzabile dal pannello di controllo.
Grazie alle caratteristiche del container è possibile coltivare in verticale su 3-4 livelli di coltivazione. Questo permette di ottimizzare lo spazio e aumentare la produzione.
In funzione del business model prescelto è possibile decidere se inserire i substrati gradualmente all’interno del container (produzione in continuo) o in un solo momento (in lotti).
È possibile controllare e modificare i parametri di coltivazione da remoto..
È possibile visualizzare l’andamento dei parametri ambientali, il consumo energetico e scaricare localmente i dati.
Grazie alla flessibilità delle strutture interne e al controllo dei parametri ambientali è possibile coltivare diverse tipologie di funghi e/o piante durante tutto l’anno. Il progetto ScalaBox Farm ha ottenuto il premio menzione speciale innovatori responsabili dalla regione Emilia-Romagna nel campo transizione ecologica. Gli ScalaBox Farm potrebbero essere la naturale evoluzione delle fattorie urbane verticali. Facilmente trasportabili, in mare come in città, senza consumare suolo e centellinando l’uso delle risorse grazie all’agricoltura 4.0 e alla tecnologia, permettono di avere orti bio ovunque e sempre in produzione.
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