Trattato globale sull’Alto Mare per la tutela di due terzi degli oceani

di Redazione

20/03/2023


“La nave ha raggiunto la riva”, ha annunciato il Presidente della conferenza Rena Lee presso la sede delle Nazioni Unite a New York tra gli applausi dei delegati: ”I membri delle Nazioni Unite hanno finalmente raggiunto un accordo, dopo anni di negoziati, per proteggere l’Alto Mare, un tesoro fragile e vitale che copre quasi la metà del pianeta”.

L’Alto Mare è l’area di mare che si trova al di là della Zona Economica Esclusiva (ZEE) nazionale e occupa circa due terzi degli oceani. Questa zona fa parte delle acque internazionali, quindi al di fuori delle giurisdizioni nazionali, in cui tutti gli Stati hanno il diritto di pescare, navigare e fare ricerca. Allo stesso tempo, l’Alto Mare svolge un ruolo vitale nel sostenere le attività di pesca, nel fornire habitat a specie molto importanti per la salute del pianeta e nel mitigare l’impatto della crisi climatica.

Finora nessun governo si era assunto la responsabilità della protezione e della gestione sostenibile delle risorse di Alto Mare, il che rende queste zone vulnerabili. Di conseguenza, alcuni degli ecosistemi più importanti del pianeta sono a rischio, con conseguente perdita di biodiversità e habitat. Secondo le stime, tra il 10% e il 15% delle specie marine è già a rischio estinzione.

La decisione è arrivata dopo oltre 15 anni di discussioni, di cui quattro di negoziazioni formali, e una maratona finale di 48 ore al Palazzo di Vetro. Il testo, concordato dai Paesi membri, sarà adottato dopo l’esame degli uffici legali e la traduzione nelle sei lingue delle Nazioni Unite. Poi dovrà essere ratificato da un numero sufficiente di Paesi. Il contenuto non è stato reso noto ma tutti hanno accolto l’intesa come una svolta storica e decisiva per l’attuazione dell’impegno “30×30” preso alla Conferenza Onu di dicembre sulla biodiversità, per proteggere un terzo dei mari (e delle terre) entro il 2030.

Tra i commenti a questa storica decisione, quello del WWF che “accoglie con grande favore l’accordo appena raggiunto dagli stati membri delle Nazioni Unite sul testo per un nuovo Trattato globale sull’Alto Mare, legalmente vincolante: questo crea finalmente un quadro normativo per la conservazione della biodiversità marina e per frenare le attività dannose in due terzi degli oceani. Dopo quasi vent’anni di negoziati, il testo ora definisce i meccanismi per la conservazione e l’uso sostenibile della biodiversità marina in quelle aree che restano al di fuori della giurisdizione nazionale, compreso l’Alto Mare. Questo trattato permetterà di creare aree marine protette in Alto Mare e contribuirà a colmare le lacune nell’attuale mosaico di organismi di gestione, con conseguente miglioramento della cooperazione e un minore impatto cumulativo delle attività in Alto Mare come la navigazione, la pesca industriale e lo sfruttamento di altre risorse”.
 

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