Ma per cambiare le cose - e Capellini da architetto lo sa bene - una volta realizzati i materiali bisogna agire sulla progettazione che li dovrà impiegare. Per questo Matrec ha stretto accordi con università in diverse città italiane e straniere (Firenze, Torino New York, Vancouver, Istanbul, Guadalajara in Messico, o Misiones in Argentina) fornendo talvolta campioni da mettere a disposizione degli studenti, accessi gratuiti all’Osservatorio, organizzando incontri: “Il senso - chiarisce Capellini - è coinvolgere da subito gli studenti, e quindi i progettisti di domani, nella scelta di materiali più sostenibili e innovativi e per le migliori strategie di progettazione circolare”. Prima dei saluti, Capellini non ci parla più di Matrec ma alza lo sguardo ad abbracciare il Paese: “C’è ancora molta da fare ma l’Italia è sicuramente tra i protagonisti mondiali dell’economia circolare: la qualità del saper fare del nostro Paese è un qualcosa che abbiamo nel Dna e sul quale dobbiamo puntare scommettendo sulla sostenibilità”.
Per maggiori informazioni, consultare il sito www.matrec.com.
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