Utilitalia misura la sostenibilità e trova efficienza e qualità

di Claudia Ceccarelli

21/04/2020

Essere sostenibili conviene? Sviluppare strategie aziendali orientate verso le tre dimensioni della sostenibilità - economica, sociale e ambientale - quali effetti di ricaduta ha sulla performance delle imprese? Per rispondere a queste domande partendo dai dati, Utilitalia, Federazione delle imprese idriche, ambientali ed energetiche, ha lanciato il progetto “Misurarsi per migliorare”, giunto alla sua seconda edizione.

Una ricerca realizzata con il supporto tecnico scientifico di The European House – Ambrosetti, che, attraverso una serie di misurazioni puntuali, intende tracciare il contributo di sistema offerto dalle Aziende Associate Utilitalia nella direzione di uno sviluppo sostenibile e della transizione verso l’economia circolare.
 
Suddivisa in tre sezioni, una relativa ai servizi idrici, una per quelli di igiene urbana e una per i servizi di distribuzione di gas ed energia elettrica, la ricerca analizza 19 indicatori chiave su un campione di 100 aziende che costituiscono il 22% del totale delle associate Utilitalia, e rappresentano l’84% dei lavoratori del sistema (circa 80.000 unità) e 9,1 miliardi di euro di valore aggiunto. 
Quel che emerge con chiarezza dai dati è che la sostenibilità nella gestione dei servizi, oltre a rappresentare una fondamentale scelta etica di indirizzo, costituisce soprattutto un vero e proprio “acceleratore” di migliori performance in termini di efficienza e di qualità dei servizi erogati.
 
Ma veniamo ai numeri settore per settore. Tra le 100 imprese di Utilitalia individuate come base del campione della ricerca, difatti, ne sono state identificate 15 che si distinguono per il loro impegno nell’adozione di strategie sostenibili. Strategie aziendali che si concretizzano in relazione a quattro fattori: la governance, grazie all’identificazione di funzioni specificamente  dedicate alla sostenibilità; la vision, con l’inclusione  nel proprio piano industriale di obiettivi di sviluppo sostenibile a medio e a lungo periodo; il confronto, attraverso iniziative di ascolto e coinvolgimento strutturate con tutti i propri stakeholder; e la trasparenza, grazie alla redazione di un Bilancio di sostenibilità o una Dichiarazione non finanziaria. 

Ebbene, i risultati della ricerca raccontano che l’adozione di queste strategie sostenibili consente il raggiungimento di risultati più virtuosi in tutti i settori considerati. 
A proposito di gestione dei servizi idrici, se l’obiettivo da raggiungere in tema di investimenti pro capite consiste in 90 euro per abitante dei migliori Paesi europei, il nostro Paese raggiunge in media il 44,6%, ma questo dato sale al 45,6% per le “Utilitalia 100” analizzate nella ricerca, e addirittura al 53,4% per le “Utilitalia 15” sostenibili. Oppure, se si valuta il problema delle perdite idriche di rete, ponendo come ambizioso obiettivo quello del 25%, si osserva come l’Italia si collochi ancora al 42,4%. E se le 100 imprese associate censite sono al 40,8%, il dato scende ulteriormente al 37,8% considerando le 15 più votate alla sostenibilità.
 
Venendo nel campo dell’igiene urbana, posto l’obiettivo del 65% del Codice Ambiente per il 2012 circa le percentuali di raccolta differenziata, possiamo vedere come il nostro Paese si collochi al 58,1%, mentre le “Utilitalia 15” analizzate conseguono e addirittura superano il risultato con il 66,6% del totale. Considerando poi lo smaltimento in discarica dei rifiuti, se il pacchetto Ue sull’Economia circolare assume come traguardo la discesa al di sotto del 10% entro il 2035, in un contesto nazionale che oggi raggiunge complessivamente il 22%, la ricerca rivela che le “Utilitalia 100” conseguono il 18,5%. Mentre, anche in questo campo, le 15 aziende associate più sostenibili, con il loro 8,3% di conferimento in discarica, hanno già pienamente raggiunto l’obiettivo europeo.
 
Nei settori energetici si osservano andamenti simili, specialmente considerando la percentuale di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili e la quota di contatori del gas elettronici in servizio.

“Dalla nostra ricerca – spiega il presidente di Utilitalia, Giovanni Valotti – emerge chiaramente come la sostenibilità sia ormai un vero e proprio fattore di performance: le imprese che spingono in questa direzione ottengono i risultati migliori. Come sistema siamo chiamati a proseguire con ancora maggiore decisione lungo questa strada, per contribuire allo sviluppo sostenibile con ‘passi audaci e trasformativi’, come chiede l’Agenda 2030 dell’Onu. Non faremo mancare il nostro contributo per portare il nostro pianeta anche sulla strada della resilienza: un elemento che, proprio in piena emergenza coronavirus, è legato a doppio filo a quello della sostenibilità”.
 

Tag:  economia circolareMisurarsi per miglioraresostenibilità ambientale economica e socialeUtilitalia

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